Il vicesindaco di Torchiara e fratello del capogruppo consiliare del Pd al comune di Agropoli Massimo Farro ha presentato denuncia contro un articolo comparso sulledizione di marzo del mensile "Trasparenza e Legalità" in cui era stato riportato il contenuto della delibera di giunta n. 65 del 24.02.2011 con la quale il comune di Agropoli affidava proprio allavvocato Massimo Farro la resistenza in giudizio dellente nei confronti di alcuni suoi funzionari. Nellarticolo pubblicato dal giornale si faceva rilevare che lassegnazione della causa al fratello del capogruppo consiliare del Pd Ferdinando Farro, proprio presso il comune di Agropoli, "non rispecchiava i motivi etici del Partito democratico che in tutti i consessi si batte per il rispetto del codice etico, anche allo scopo di evitare che si diffonda unidea qualunquista che danneggia anzitutto i rappresentanti del popolo nei diversi consessi e che crea una cultura di repulsione verso la politica". Il nostro è un giornale dinchiesta - dichiara il direttore editoriale Umberto Domini che si pone lobiettivo di informare i cittadini su quanto avviene nei palazzi del potere. Ma quello che esprimiamo è pur sempre, e solo, un giudizio politico sulloperato delle amministrazioni locali, che poteva essere contrastato anche con delle argomentazioni politiche dalla parte che si ritiene chiamata in causa Se Farro ci avesse scritto una lettera in cui smentiva la notizia comparsa sul nostro giornale lavremmo pubblicata volentieri (come da consuetudine politico/giornalistica). Tutto ciò non è stato fatto ma si è preferito fare ricorso a metodi inquisitori per zittire le diverse opinioni. Perciò questa querela va inquadrata come un attacco intimidatorio al nostro giornale e a quanti su di esso si prodigano a mantenere aperti i canali democratici dellinformazione e della critica; consapevoli che questa (la critica) è comunque la linfa con cui vive una comunità in democrazia.
Questatto intimidatorio - è invece il giudizio di Carmine Parisi - non riuscirà certo a fermare il lavoro di tanti amici e compagni che con noi sono indignati nel vedere reazioni così spropositate contro la libertà di stampa e di critica. Il tentativo è certo quello di mettere a tacere un giornale scomodo. Ma noi andremo avanti, sereni sul risultato delle indagini, e coscienti di aver sempre agito nel rispetto della legge e della democrazia.